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Indicazioni di composizione

La composizione è la disposizione di elementi in uno spazio per creare un equilibrio organico e armonico, finalizzato ad un preciso scopo, secondo criteri tecnici e personali.

Principi di composizione:

1. Principio della vicinanza

2. Principio dell’uguaglianza o della somiglianza

3. Principio della forma chiusa

4. Principio della curva buona

5. Principio del movimento comune

6. Principio dell’esperienza

7. Principio della pregnanza della forma

equilibrio organico
e armonico

Principio della vicinanza

La nostra vista percepisce l’unità di un’immagine se gli spazi fra un’oggetto e l’altro sono minimi. Si percepiscono come un unico insieme gli elementi che, nel campo visivo sono più vicini fra loro. Quando ci troviamo di fronte ad un fatto reale e non a un immagine tendiamo a raggruppare gli oggetti anche diversi fra loro in un gruppo unico. Il principio di vicinanza può essere superato dal principio di simmetria, poiché se noi mettiamo due immagini simmetriche sono percepite dal nostro occhio come un’ unica cosa. Il principio di vicinanza trova la sua massima espressione nelle tele di Piero della Francesca.

Principio di uguaglianza

La nostra percezione tende a raggruppare immagini o oggetti simili fra di loro per forma, colore o dimensione. Quando i principi di uguaglianza non si possono utilizzare, il nostro occhio tende a raggruppare gli oggetti nell’immagine in base alla somiglianza di forma, colore o dimensione si percepiscono come gruppo unitario figure simili fra loro.

Forma chiusa

Principio della forma chiusa

Principio della forma chiusa

Si percepiscono come figure gli elementi la cui forma è chiusa. Le linee che tendono a chiudersi vengono percepite dal nostro occhio come linee più definite e costituiscono un grande punto di percezione; ad esempio le figure triangolari, quadrate, circolari le notiamo prima, rispetto ad una linea o ad una linea aperta. Tendiamo a colmare le lacune, a completare tutto ciò che ci appare incompleto. La forma chiusa supera il principio della vicinanza, infatti se abbiamo delle coppie di linee vediamo dei gruppi separati, mentre se chiudiamo le coppie di linee noteremo la figura che ci esce e non più dei gruppi. Il principio di forma chiusa supera anche il principio di simmetria, infatti se abbiamo delle figure complesse e simmetriche di forma chiusa noteremo come figure anche gli spazi vuoti, cosa che non succederebbe se le figure simmetriche fossero aperte.

Curva buona

Principio della curva buona

Nella nostra percezione visiva, tendiamo a selezionare e raggruppare le parti di un immagine seguendo la logica della continuità formale: infatti dividiamo gli elementi curvi secondo il principio della curva buona, da quelli lineari secondo il principio del destino comune. Alcuni dei loghi commerciali più conosciuti basano il loro successo sulla formula Keep it Simple: più il messaggio è semplice e lineare più velocemente questo viene recepito e diffuso.

Image

Movimento comune

Principio del movimento comune

movimento-comune

Si percepiscono come unitari quegli elementi che si muovono nella stessa direzione. Gli elementi in movimento nella stessa direzione sono percepiti come un gruppo più numeroso rispetto a quelli che fanno parte di un gruppo stabile perché mostrano maggiore coerenza. Dato un insieme di stimoli disposti in modo da seguire traiettorie diverse tra loro intersecanti, gli elementi che fanno parte di una stessa traiettoria tendono a unificarsi in un’entità autonoma piuttosto che due linee continue che si incrociano piuttosto che due forme a V che si toccano nel punto A.

Pregnanza della forma

Principio della pregnanza della forma

Si organizzano gli elementi di un’immagine secondo una struttura significativa e coerente. Questo principio si basa sull’esperienza che il nostro cervello ha delle immagini e quindi anche quando un’oggetto è nascosto parzialmente da un’altro oggetto noi lo vediamo comunque completo, perché l’esperienza percettiva del nostro occhio lo porta ha ricostruire temporaneamente l’immagine coperta.
Il campo è lo spazio chiuso delimitato da un perimetro che ospita le forme. Lo spazio-formato può essere un foglio, una stanza.
La forma, invece, è una superficie o meglio uno spazio delimitato da un perimetro. La forma ha un suo ritmo e mostra i rapporti, interni ed esterni, esistenti fra le parti ed il tutto. Questi rapporti definiscono alcuni elementi importanti, come la grandezza, il peso, la proporzione, e contribuiscono a rendere la forma statica o dinamica. I messaggi visivi sono rappresentati non da forme isolate, ma da più elementi (colori, luci, linee ecc.) che, combinati fra loro, danno vita ad un insieme complesso. Per comprendere una forma dobbiamo innanzitutto selezionarla rispetto al contesto, isolarla da altre forme e oggetti che rispetto ad essa diventano piani secondari. Distinguiamo le forme grazie alla differenza di colore, al contrasto tra chiaro e scuro, al contorno. Più la distinzione è forte, più la percezione è immediata. La struttura portante (scheletro strutturale) di una forma è un insieme ordinato di linee (aste, nodi, elementi rigidi) che sorreggono una forma. Suddividendo ulteriormente la struttura mediante nuove linee e nuovi nodi si otterrà una struttura modulare, cioè ripetitiva. La struttura modulare permette di articolare lo spazio, di assemblare le forme in modo regolare e di costruire superfici continue.

pregnanza-della-forma

Esperienza

Principio dell’esperienza

movimento-comune

Si percepiscono gli oggetti non solo secondo le leggi figurali, ma anche in base al loro significato. Qualora gli stimoli siano parte di una configurazione familiare, e perciò ben conosciuta, tenderanno a organizzarsi in una unità.